La lacca di robbia
Il procedimento di estrazione
La radice di robbia (Rubia tinctorum) era conosciuta e utilizzata a fini tintori fin dal primo secolo d.C. ed è tutt'oggi uno dei coloranti naturali più apprezzati in liuteria e nelle belle arti.
Per l'estrazione della lacca, si procede con il lavaggio in acqua fredda della radice polverizzata e successivamente si prepara il bagno di mordenzatura, che consiste nella bollitura della radice al fine di estrarne il principio colorante (l'alizarina). In virtù dei sali metallici impiegati, si ottengono tinte finali che variano dal rosso scarlatto (allume e zinco) al rosso bruno (ferro) al bruno violetto (rame).
La soluzione precipitante è composta generalmente da idrato o carbonato di potassio e una volta aggiunta all'acqua di mordenzatura opportunamente filtrata, genera la formazione della lacca che si deposita sul fondo per decantazione.
Dopo ripetuti lavaggi la lacca è pronta per essere filtrata, essiccata e successivamente macinata.
Nella verniciatura a olio, i pigmenti a base di robbia donano tinte di grande intensità, brillantezza e trasparenza.